Friday 1 November, 2024
HomeIn evidenzaLa Jesina rimanda al mittente le accuse di Bonvecchi, presidente del Chiesanuova

Dopo le dichiarazioni antipatiche e inopportune del Presidente del Chiesanuova, la società del presidente Chiarotti aveva deciso di concedersi qualche ora di riflessioni, prima di replicare.

In buona sostanza il massimo dirigente del Chiesanuova, aveva puntato l’indice sui leoncelli, accusandoli di un comportamento poco sportivo per una squadra molto giovane, che puntualmente dava fastidio e cercava di provocare, sottolineando anche un parapiglia a fine partita, comunque sedato.

Insomma, un gruppo di ragazzi che punta a innervosire l’avversario, meravigliandosi del fatto che una squadra molto giovane prima di essere grandi giocatori sono grandi provocatori… e che hanno sempre recriminato e si sono lamentati costantemente, un comportamento furbo che dà fastidio.

È così arrivata l’attesa e doverosa replica della società del presidente Chiariotti:

Riteniamo inappropriato il commento e del tutto non veritiero – recita la nota della Jesina – è altresì facilmente verificabile, anche dalle immagini della partita trasmessa in diretta TV, che entrambe le squadre hanno avuto un comportamento sportivamente adeguato, simile a tantissime altre partite, tale da non dover mai impegnare la signora arbitro dell’incontro in una benché minima rissa, o più semplicemente raggruppamento di protesta.

Il tutto nonostante che, per entrambe le squadre, siano stati annullati, giustamente rivedendo le immagini, due goal ciascuna.

Fa inoltre riflettere come una compagine molto giovane come la nostra, di soli 23 anni di età media e un solo giocatore in campo con più di 25 anni, possa “intimidire o provocare” un gruppo di giocatori esperti di 27 anni medi di età con addirittura due giocatori di oltre 38 anni.

Nulla inoltre è successo a fine partita dove tutti i giocatori e tutti i dirigenti e allenatori in campo si sono salutati reciprocamente anche con la terna arbitrale. Le immagini allegate sono inequivocabili.

Infine ricordiamo al sig. presidente del Chiesanuova che nella tribuna del vostro settore non erano presenti i nostri tifosi, ben individuabili nel settore ospite, bensì circa 15 persone tra giocatori che non hanno fatto parte dell’incontro perché non disponibili, dirigenti, presidente e accompagnatori, come da sempre avviene in tutte le partite di questi campionati in segno di ospitalità della squadra avversaria e come da indicazioni del vostro staff all’ingresso dello stadio.

Tanto dovevamo a precisazione di come si è svolta la partita e di come sono non accaduti i fatti.”

Vista dalla tv, ascoltando i commenti dei telecronisti, non ci è perso di percepire alcunché, magari a bordo campo si è avuta una visione diversa e su questo non possiamo dissertare.

Difficile non essere d’accordo sul fatto che una squadra giovane come la Jesina, che andrebbe anzi elogiata per aver iniziato il match con dieci under, abbia potuto provocare un gruppo, al contrario pieno di over scafati.

Se proprio vogliamo concedere qualcosa al signor Bonvecchi e compagnia, forse quel mancato secondo cartellino giallo a Grillo poteva starci, per tutto il resto il campo ha stabilito la divisione della posta, che poi è quello che più conta.

Ma forse scotta quella sesta vittoria consecutiva mancata, contro un gruppo sceso in campo con ben dieci under, che si pensava di poter mangiare con un solo boccone.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Pubblicisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 ha ricevuto la medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 era nell’elenco dei premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).