Friday 22 November, 2024
HomeMarcheAttualità MarcheUn visore in sala operatoria per superare le barriere linguistiche: l’intervento a Torrette

L’IA in sala operatoria: la Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche usa un visore durante un intervento su paziente olandese

La Neurochirurgia di Ancona diretta dal Dr. Roberto Trignani e composta dall’equipe multidisciplinare dei neurochirurghi Dr. Stefano Vecchioni e Massimo Vissani,  il neuroanestesista Edoardo Barboni e la neuropsicologa Silvia Bonifazi, ha svolto un nuovo intervento in awake che ha visto l’impiego dell’Intelligenza artificiale per superare le barriere linguistiche.

L’intervento aveva infatti per protagonista un paziente Olandese  – H.L. – da anni residente in Italia e affetto da una lesione cerebrale. Le nuove tecnologie hanno permesso di migliorare il comfort del paziente, monitorare il livello di stress e, in questo caso specifico, superare le difficoltà correlate alla barriera linguistica del paziente. La lingua olandese è stata impiegata per agire sulla sua componente emotiva attraverso il visore di realtà virtuale (Hypno VR), la lingua inglese per facilitare l’interazione tecnica prima e durante la procedura. “L’utilizzo del visore – spiega Il Dr. Edoardo Barboni Responsabile della SOSD  Neuroanestesia e TIPO – ha permesso di modulare le diverse componenti, quella sensoriale, affettivo emotiva, cognitiva, attraverso una condizione immersiva con video e audio in lingua Olandese, fornendo al paziente la possibilità di avvalersi di una strategia in più per controllare l’emotività“.

Contestualmente un innovativo sistema di monitoraggio (ANI monitor) è stato utilizzato per la prima volta in Italia in un contesto di awake surgery per documentare anche gli effetti del visore sul paziente, un dispositivo che si propone come guida non invasiva per valutare il livello di stress, comfort e dolore del paziente.

“In queste speciali procedurespiega il neurochirurgo Dr. Stefano Vecchioni  –  il paziente svolge un ruolo da protagonista, dunque è chiaro quanto sia fondamentale la comunicazione, per il necessario scambio di informazioni e sviluppo di relazioni che avvengono tra tutte le figure coinvolte prima durante e dopo l’intervento chirurgico. Trasformare il paziente in un soggetto attivo e consapevole durante l’intervento significa potenziare ogni sua risorsa, biologica, psicologica culturale e sociale”.

H.L.: “Il team medico sempre al mio fianco. Sono stati fantastici”

Tutto è iniziato quando sono entrato in contatto con l’Ospedale Torrette di Ancona, dove ho preso un appuntamento con il Dr. Roberto Trignani – racconta il paziente H.L:

Lui, insieme al neurochirurgo Stefano Vecchioni – che il paziente chiama affettuosamente Stephani –  ha avanzato il sospetto che io potessi avere un tumore sul lato sinistro del mio cervello. La situazione è progredita molto rapidamente, innanzitutto con un colloquio con il team medico, composto dalla psicologa  Dr.ssa Silvia Silvia Bonifazi, il neurochirurgo Dr. Stephani  e il neuroanestesista Dr. Eduardo Barboni: le loro informazioni e spiegazioni su quali sarebbero stati gli step successivi sono state molto chiare e mi hanno rassicurato fin da subito. La settimana successiva ho iniziato una preparazione – 3 appuntamenti alla settimana della durata di un’ora –  durante la quale ho “imparato” a riconoscere delle immagini, contare e fare test  questa preparazione tecnico-psicologica si è rivelata un passaggio fondamentale. Nel corso dell’intervento, il team medico è stato sempre al mio fianco e mi ha supportato costantemente. Fantastici” –

“C’era anche della musica a disposizione per aiutarmi a rimanere tranquillo, ma soprattutto c’erano i medici, che mi hanno spiegato ogni passaggio dell’intervento con grande chiarezza. Vale la pena di sottolineare che io sono olandese e che sia la preparazione che l’intervento sono stati eseguiti in lingua inglese, ideale per me che ancora non ho un italiano così buono da affrontare una situazione del genere”.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.