Cristi in medio Oriente, l’Italia ripristina i controlli nell’area Schenghen
La crisi in medio Oriente e i recenti atticchi terroristici fanno piombare l’Europa nella paura. Proprio l’attentato di Bruxelles e molti allarmi lanciati in diverse città europee, ha portato la Meloni alla decisione di controllare le frontiere. La libera circolazione nell’area Schenghen è sospesa non solo in Italia, ma anche in altri 10 paesi europei: Austria, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia, Danimarca, Norvegia e Slovenia. Ed il numero potrebbe salire, visto che l’area comprende non solo paesi dell’Unione Europea (come la Norvegia), ma anche altri stati nei quali si sta discutendo sulle misure anti terrorismo da adottare.
Ieri in Francia sono stati evacuati numerosi aeroporti (Parigi Beauvais, Lille, Lione, Nantes, Nizza e Tolosa), la Reggia di Versailles. Tutti a causa di allarmi bomba. Il 16 ottobre a Bruxelles il terrorista tunisino Abdesalem Lassoued ha ucciso due svedesi in un attentato.
L’attentato di Bruxelles
L’attentatore, rimasto ucciso dopo una sparatoria con le forze di polizia, era arrivato a Lampedusa nel 2011, aveva chiesto asilo a Torino per poi spostarsi in Svezia dove era stato in carcere dal 2012 al 2014. Risulta anche una richiesta di asilo in Norvegia. Rientrato in Italia avrebbe soggiornato a Bologna nel 2016, a Genova, fatto lavori saltuari. Fino all’arrivo in Belgio nel 2019. Sui social è spuntato un video in cui il terrorista ha rivendicato l’attentato come vendetta per i musulmani.
Mentre i conflitti nella striscia di Gaza si fanno più cruenti, vedi l’esplosione nel parcheggio dell’ospedale il 17 ottobre, che ha provocato la morte di 471 persone, l’Italia ha ripristinato i controlli alla frontiera con la Slovenia. “La premier Giorgia Meloni ha spiegato che le ragioni risiedono “nell’aggravarsi della situazione in Medio Oriente, me ne assumo la piena responsabilità“.
Cos’è lo spazio Schenghen
Lo spazio Schengen è un territorio entro il quale è garantita la libera circolazione delle persone. I controlli avvengono quindi in un’unica frontiera esterna, secondo regole e procedure comuni in materia oltre che di controlli alle frontiere, anche di visti, soggiorni brevi e richieste d’asilo.
I membri dello spazio Schengen sono 27, di cui 23 stati UE (l’ultimo ingresso la Croazia il 1 gennaio 2023), più Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Copre oltre 4 milioni di km quadrati e comprende circa 420 milioni di persone.
Per garantire la sicurezza nell’area Schenghen di competenza dell’Unione europea, polizia e autorità dei paesi aderenti hanno stretti rapporti di collaborazione attraverso Frontex e SIS.
Il codice frontiere Schengen prevede che gli Stati membri possano ripristinare temporaneamente i controlli di frontiera per rispondere a una minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna, notificando la sua intenzione alla Commissione Europea e agli altri paesi dell’UE.