L’idea nasce dal mondo dei social network di più di 10 anni fa. Twitter godeva di splendida salute, pioniere di hashtag che, come bandiere, hanno il potere di unire le persone in cause comuni. In questo fertile terreno nasce l’hashtag #NoBraDay, il Giorno senza reggiseno.
La ricorrenza viene lanciata da un utente di nome “Anastasia Doughnuts” che, il 9 luglio 2011, ha invitato dal suo profilo le donne a postare un tweet utilizzando l’hashtag #nobraday per accendere i riflettori sull’importanza della salute del seno, aumentare la consapevolezza sui sintomi del cancro e incoraggiare l’uguaglianza di genere.
Insomma, il messaggio sposa sin dall’inizio il valore politico che il reggiseno acquisisce dal femminismo degli anni Settanta e ne fa una bandiera per la prevenzione del tumore maggiormente diffuso tra le donne.
Tuttavia, il messaggio fece piuttosto scalpore e gran parte della stampa che ne parlò, focalizzò l’attenzione sull’invito a postare dei contenuti sui social senza reggiseno, inteso come gesto politico in nome della libertà.
Solo nel 2015, vista la frequenza con la quale ogni anno le donne partecipavano alla ricorrenza, il No Bra Day venne spostato ad ottobre, mese dedicato alla prevenzione del cancro al seno.
Così, ogni 16 del mese, spogliarsi del proprio reggiseno rimane sì, un gesto politico, ma anche un gesto simbolico in nome della prevenzione.
Sono numerosi i post nei quali si rivendica l’uso del reggiseno come una libera scelta, che deve essere sciolta dalle convenzioni sociali. Un modo per incoraggiare le donne a fare ciò che sentono. A questi, si affiancano frasi ed informazioni che sposano il vero intento di Anastasia quando, 13 anni fa, ha scelto twitter per parlare alle donne. La volontà di spogliare il seno per osservarne la sua salute.
Uno sguardo preventivo che riconosce i sintomi della malattia e può salvare la vita. Come l’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro ci tiene a ricordare infatti, il cancro al seno è il tumore che più frequentemente colpisce le donne, quasi 56.000 le diagnosi in Italia nel 2022. 1 donna su 8 lo conosce nell’arco della vita ed ogni anno vengono colpite quasi 11.000 giovani sotto i 40 anni. Grazie alla ricerca e alla prevenzione però, il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è molto alto, con l’88% di casi di guarigione.
La salute, mai come in casi come questi, passa anche per il dialogo e la condivisione, indispensabili per sensibilizzare e creare nuove culture più attente e lontane dai tabù. A questo servono giornate come il No Bra Day, per guidare lo sguardo verso ciò che è importante ma che spesso rimane nascosto. Come in questo caso, sotto un reggiseno da togliere.