La tecnologia può essere usata anche a partire dai sei anni ma solo sotto un’attenta vigilanza degli adulti. Il tema grande sono gli smartphone che entrano nella vita dei bambini a otto nove anni e diventano strumenti completamente autogestiti che fanno entrare i bambini in comportamenti e relazioni non adatti a quella fascia di età. Un genitore attento dovrebbe avere un progetto educativo per la vita digitale dei figli: a quale età deve avere uno smartphone? Possibilmente non prima dei quattordici anni.
Bisognerebbe inoltre avere le idee chiare su quando tenere acceso o spento questo dispositivo nella vita familiare quotidiana: i pasti dovrebbero essere liberi dalle tecnologie, la sera la tecnologia non dovrebbe essere nella camera da letto e bisognerebbe rimanere disconnessi per un tempo significativo della propria giornata. Gli educatori sono invece incaricati di fornire una buona educazione digitale in età evolutiva fornendo un efficace codice comportamentale con regole di protezione di autotutela”
Sono solo alcune delle questioni trattate dal medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva Alberto Pellai (Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Milano) nel corso del forum “Zerosei. Educare per crescere insieme”, originale evento di formazione e sensibilizzazione che si occupa di bambini in età prescolare. Si tratta di un itinerario a più tappe sul mondo dell’infanzia rivolto a genitori, educatori e docenti.
L’iniziativa è stata promossa dall’Ambito Territoriale Sociale 13 che comprende i comuni di Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Offagna, Osimo e Sirolo. La due giorni dal titolo “Minori e tecnologie: qual è l’età giusta”, con la partecipazione della giornalista Francesca Piatanesi, oltre all’appuntamento osimano, svoltosi al Teatro La Nuova Fenice, giovedì 28 settembre, ha previsto una tappa al Palacongressi di Loreto, venerdì 29, dalle ore 17:30.
“L’evento- spiega Alessandra Cantori Coordinatrice dell’ATS13 è nato con lo scopo di favorire la diffusione di iniziative e di progettualità rivolte all’età prescolare. Si tratta di una proposta formativa a sostegno del personale docente, degli educatori, ma soprattutto dei genitori, ovvero i principali protagonisti dell’attività educativa in questa delicata e importantissima fascia che comprende i primi sei anni del bambino. Le due serate sono servite ai molti genitori ed educatori presenti per comprendere come la tecnologia possa essere una risorsa utile solo se usata correttamente e nell’età giusta.
Viceversa un utilizzo dei più comuni mezzi tecnologici privo di un adeguato accompagnamento può rappresentare uno strumento dannoso, un’arma pericolosa nelle mani di chi non può difendersi”.
L’importante obiettivo di questa proposta formativa – ha affermato Raffaella Lorenzini Coordinamento Pedagogico Zerosei ATS13 –è quello di muoversi tutti in un’unica direzione: la creazione di una comunità educante”.