O.A. è nata lo scorso ottobre all’Ospedale Salesi di Ancona con una rara malformazione congenita all’esofago che ne ha compromesso la completa formazione al momento della nascita.
La ricostruzione nei bambini affetti da atresia dell’esofago non è però solitamente fattibile in epoca neonatale così, la piccola è stata sottoposta, lo stesso giorno della nascita, ad un primo intervento per il posizionamento di una gastrostomia, in grado di permetterle di alimentarsi.
A due mesi di vita, grazie a nuove tecniche di chirurgia microinvasiva con approccio teracoscopico, i medici del Salesi sono stati in grado di intervenire sull’esofago della bimba. L’intervento, eseguito in due momenti ad una settimana di distanza l’uno dall’altro, è avvenuto attraverso tre piccole incisioni ed ha permesso l’inizio dell’alimentazione per bocca.
Lo scorso giugno, un terzo intervento ha migliorato ulteriormente le condizioni di vita della bimba che, come raccontano oggi i genitori, sta bene, si alimenta e cresce normalmente. “Ci siamo dimenticati della gastrostomia… ci richiede proprio da mangiare… non sembra lei” ha scritto qualche giorno fa la mamma ai medici che l’hanno operata.
Il professor Giovanni Cobellis, direttore della Chirurgia Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, che ha effettuato gli interventi con la sua equipe, ha espresso grande soddisfazione per il risultato ottenuto: ”Si tratta di un importante risultato ottenuto grazie ad un grosso lavoro multidisciplinare che ha coinvolto oltre alla Chirurgia Pediatrica, l’Ostetricia, la Neonatologia e l’ Anestesia e Rianimazione Pediatrica. Abbiamo cominciato il trattamento toracoscopico dell’atresia esofagea nel 2016, dopo un periodo di apprendimento all’ospedale pediatrico SickKids di Toronto in Canada, tra i primi centri di Chirurgia Pediatrica in Italia ad applicare questo approccio mininvasivo per la correzione dell’atresia esofagea. Il trattamento dell’atresia esofagea con gap lungo tra i due monconi effettuato con tecnica mininvasiva toracoscopica rappresenta un importante passo in avanti nella correzione di questa rara malformazione congenita, in quanto consente di evitare l’intervento di sostituzione esofagea con stomaco o intestino utilizzando tecniche mininvasive, quindi meno traumatiche per il paziente“.
“Una procedura che ha valenza nazionale effettuata solo in alcuni Ospedali italiani in cui è presente la Chirurgia Pediatrica “ ha aggiunto con orgoglio il Dr. Armando Marco Gozzini – Direttore Generale AOUM che ha concluso: “il Presidio Materno – Infantile rappresenta un’eccellenza nel panorama regionale e nazionale; la realizzazione del nuovo Salesi è quindi il felice compimento di un lungo e faticoso lavoro di tutti gli operatori sanitari”.