La giovane aveva già subito un aggravamento delle misure cautelari a protezione delle vittime di stalking, l’ex datrice di lavoro e i suoi parenti
Nei giorni scorsi gli operatori della Polizia di Stato di Ancona hanno sottoposto una giovane di 22 anni, all’aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella più pensante della detenzione in carcere.
La giovane è accusata di stalking e diffamazione aggravata continuata nei confronti della sua datrice di lavoro e del fratello di questa, era già stata sottoposta a febbraio scorso alla misura cautelare del divieto di avvicinamento (m. 500) e di comunicazione con le vittime.
Dopo il licenziamento, l’estate scorsa, (avvenuta a causa della condotta inappropriata ed irrispettosa tenuta dalla stessa nei confronti della datrice di lavoro e di suoi familiari) si era creata profili e account sui social per pubblicare ed inviare al compagno, al fratello e alla sorella della sua ex datrice di lavoro una serie di messaggi gravemente ingiuriosi e gravemente minacciosi. Nonostante il provvedimento emesso dal GIP di Ancona su richiesta della Procura della Repubblica, la giovane non si è fermata ed ha continuato a perseguitare le vittime, tanto da costringerle a denunciare nuovamente i fatti alla Polizia.
Così il 16 giugno scorso, il GIP presso il Tribunale di Ancona aveva aggravato la misura del divieto di avvicinamento e di comunicazione con le vittime, disponendo nei confronti della donna la misura cautelare più grave degli arresti domiciliari.
Nei giorni scorsi, durante un controllo effettuato presso l’abitazione dell’indagata dagli operatori della Polizia di Stato, per verificare la sua presenza in casa, la giovane non c’era. Era andata ad un concerto a Milano.
Dopo aver fatto rientro a casa, ad aspettarla ha trovato la polizia che l’ha arrestata e condotta nel carcere femminile di Villa Fastiggi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per aver commesso il reato di evasione.