“Per l’impegno ed il comune senso del dovere dimostrati durante l’emergenza epidemiologica Covid-19, anteponendo con onore la salute dell’intera comunità alla propria“. È quanto recitano gli encomi consegnati ieri mattina agli esponenti del Corpo di Polizia locale di Jesi.
Una cerimonia nata dalla volontà di dare corpo alla gratitudine per il lavoro svolto nei mesi della pandemia, quando i garanti dell’ordine sono stati impegnati, non solo a far rispettare le normative ma anche a portare conforto e ristoro alle persone chiuse in casa. Ed un video sulle note di Fiorella Mannoia per ripercorrere i momenti vissuti e ricordare quanto la vita sia un dono complesso da rispettare e aiutare gli altri a proteggere.
“Abbiamo avuto tutti paura ed è stato un momento che ci accompagnerà tutta la vita – ha affermato il comandante Cristian Lupidi. Con l’uniforme addosso avevamo una grande responsabilità. Abbiamo sensibilità e ritmi diversi e ce l’abbiamo fatta perché siamo parte di un unico corpo“.
“Ho dei ricordi fortissimi di quelle giornate – ha aggiunto il dirigente Mario Torelli tornando al ricordo di domenica 8 marzo 2020: è una data mi è rimasta impressa. Eravamo a casa ed era la festa della donna. Ad un certo punto arriva una chiamata del sindaco che ci convocava d’urgenza in questa stanza perché era stato accertato il primo caso di decesso per Covid a Jesi. Era infatti venuto a mancare un signore che frequentava il centro sociale di Via tessitori e dovevamo decidere se chiudere l’intero centro, come il Dipartimento suggeriva. È stata una riunione drammatica perché si trattava di una scelta sociale estremamente importante. Da lì si è attivata tutta una macchina e la polizia locale non si è mai sottratta alla situazione di emergenza. Per questo è doveroso riconoscere il suo ruolo“.
Più di 30, i poliziotti che sono stati omaggiati con l’encomio ed un nastrino recante la sigla C.19.